ARTE TECNOLOGICA

CONSIDERAZIONI SULLA NATURA DELLA LUCE, DELLA MATERIA, DELLA GRAVITA' E DEL MAGNETISMO

16.05.2014 17:48

Vortex - Il Movimento Naturale

CONSIDERAZIONI SULLA NATURA DELLA LUCE, DELLA MATERIA, DELLA GRAVITA' E DEL MAGNETISMO

La fisica, scienza che ci dovrebbe spiegare come si sviluppò l'universo e di che cosa è fatto, è arrivata in un vicolo cieco. I suoi descrizioni delle origini e dei meccanismi dell'universo diventano sempre piò complessi, sempre meno confermati e sembra che in definitiva queste vedute non ci accompagneranno nel ventunesimo secolo. Siamo all'inizio dell'era spaziale e per sopravvivere in questa nuova era ci serviranno descrizioni chiare dei vari fenomini fisici.

Quello che mi sembra il difetto piò grave della fisica ufficiale è il suo rifiuto assoluto di perlomeno ammettere la possibilità che ci sia una forza creativa, una forza vitale, che in qualche modo ha a che fare con lo sviluppo del nostro universo.

Altro difetto della fisica è la concentrazione su fenomeni di entropia (forze esplosive, radiative, centrifugali), escludendo quasi totalmente i fenomeni di entropia negativa quali implosione e movimento centripetale, vorticale.

La lingua descrittiva usata in fisica è la matematica, la quale è adeguata per descrivere dei fenomeni osservati, ma dovendo descrivere diversi fenomeni, il fisico cambia matematica e con questo cambiamento non lavora piò con le stesse assunzioni di base. Non esiste un unica teoria che potrebbe descrivere in modo adeguato tutti i fenomeni osservati o le forze che sappiamo esistere. La ricerca della "grande teoria unificata" è in serie difficoltà.

Le difficoltà però non sembrano celarsi laddove i fisici sono consueti fare le ricerche. Pare che ci siano delle barriere che dipendono piò dal punto di vista filosofico o religioso. Il nostro quadro della natura era condizionato prima dai grandi filosofi della antica Grecia e poi dalle religioni ortodosse prevalenti nella nostra cultura occidentale. E' un fatto ironico che il fisico, il quale nega l'azione di una forza creativa, limita la portata delle sue ricerche a causa di questo atteggiamento che lo fa diventare "inversamente religioso". Questo è un atteggiamento tanto limitante per la ricercerca fisica quanto lo sarebbe la religione dogmatica.

Così il ruolo di motore del progresso sembra sia ancora una volta riservato alla filosofia. Solamente quella scienza del pensiero che esamina le verità piò elementari e può arrivare a conclusioni senza essere condizionata dalle specializzazioni delle scienze fisiche infatti, sarà in grado di risolvere il presente impasse.

Premesso ciò, segue una discrizione filosofico-speculativa, in termini semplici, dei meccanismi di base del nostro universo.

 

LA DUALITA' DELLA LUCE

Come già descritto in un altro articolo,(1) la dualità della luce può essere risolta in modo molto semplice.

Il fatto che la luce viagga su vaste distanze, richiede una configurazione in modo d'onda. Sarebbe troppo grande altrimenti la perdita di massa degli oggetti luminescenti, anche assumendo una massa molto piccola per i fotoni.(1)

Le onde elettromagnetiche sono delle onde di eccitazione di un medio "fluido" contenuto nello spazio. Questo medio è stato denominato etere, mare energetico, campo di tachyoni o campo d'energia primordiale.(2) Non è stato possibile finora osservare direttamente questo "campo di sfondo" spaziale ed il celebre sperimento di Michelson e Morley, non essendo stato in grado questo team di scienziati di misurare il "vento d'etere", è stato utilizzato come prova dell'assenza dell'etere.

Marinov però, in vari sperimenti, ha misurato e quantificato un movimento del pianeta terra relativo allo "spazio assoluto".(3)

Fino a definitiva prova al contrario, si può perciò assumere l'esistenza - peraltro molto comoda per la spiegazione di molti fenomeni - di questo campo di sfondo. Sembra infatti, che questo campo di sfondo o campo d'energia primordiale abbia una densità d'energia altissima.(4)(5) In Novembre 1980 il fisico giapponese Shinichi Seike pubblicò una prova indiretta della presenza di questo campo ad alta energia.(6)

Questo campo di sfondo viene agitato dall'emittente di radiazioni elettromagnetiche. La propagazione d'onda avviene in modo di sfere successive. La velocità di propagazione è dipendente da vari parametri inerenti al campo di sfondo. Non c'è ragione particolare perché la velocità di propagazione dovrebbe essere o finita o costante. Un'analogia a due dimensioni per la propagazione delle onde elettromagnetiche sarebbero le onde concentriche su uno specchio d'acqua.

Le onde elettromagnetiche danno luogo a fenomeni di interferenza e si scompongono al passaggio attraverso un prisma. Però quando osserviamo la luce direttamente, è composta di particelle che chiamiamo fotoni. Il paradosso si risolve assumendo che la luce, quando viagga, è una onda elettromagnetica e quando urta un ostacolo solido, dà vita ad una miriade di particelle minuscole. Queste particelle, a loro volta catturate dall'occhio umano o da strumenti di misurazione, determinano una certa reazione, che conosciamo come percezione della luce o effetto fotoelettrico.

I fotoni sono dei minuscoli vortici nel campo di sfondo, ad alta stabilità. Posseggono un loro spin il quale determina le qualità fisiche di queste particelle, le quali formano la sostanza di base per tutta la materia.
 

MATERIA

Paramahamsa Tewari nella Space Vortex Theory asserisce che tutte le particelle di materia non siano altro che vortici nel campo di sfondo spaziale.(7) Questo punto di vista infatti è consono con la cultura orientale, meno "materialista" della nostra.

Sviluppando conseguentemente is discorso sulla luce, non è infatti inverosimile, che la luce ovvero i fotoni siano alla base di tutta la materia. Il chimico tedesco Helmut Hoegl propose nel 1987 una teoria, secondo la quale la materia, dall'elettrone in su, sia formata dall'aggregazione di fotoni.(8)

Giovanni Oldano, basandosi sul lavoro di Todeschini, ha elaborato degli schemi dettagliati sulle possibili interazioni tra vortici microscopici che formano la base della materia.(9)

La fisica ufficiale, con una spesa sproporzionata e con acceleratori di particelle sempre pi˜ potenti, non fa altro che spezzare queste "pietre" fatte di fotoni e di dare nuovi nomi ad ogni frazione ed ogni configurazione diversa osservata.

La struttura del microcosmo è molto simile a quella del macrocosmo. Per quanto sappiamo delle particelle atomiche e subatomiche, sembra che tutti siano configurati nello stesso modo del sistema solare, cioè tutti abbiano una loro rotazione, un loro "spin". Ad estendere questo quadro verso l'alto, anche le galassie e persino l'universo stesso sembrano avere la stessa configurazione.

Tutta la materia insomma, tutte queste espressione di forma materiale, sono in buona probabilità energie intrappolate, solidificate, formate a partire da quell'energia onnipresente del campo di sfondo dello spazio.

 

SPAZIO E TEMPO

Se lo spazio contiene energia e se quest'energia può essere solidificata per formare quello che chiamiamo materia, dobbiamo chiederci da dove viene lo spazio e l'energia contenuta in esso. A questo punto stiamo per infrangere territorio religioso o perlomeno filosofico. Lo spazio è una realtà trascendente. Può contenere l'energia e la materia, ma l'esistenza dello spazio stesso è una precondizione per l'esistenza di questi ultimi.

Lo spazio ed il campo di sfondo connesso ad esso sono il risultato di un atto creativo. E' inutile cercare di attribuire questa creazione ad un nebuloso "big bang". Perfino un tale big bang per avere luogo avrebbe necessitato di una concentrazione di materia e di uno spazio, per quanto possa essere stato piccolo. Si vede che qui il gatto si morde la coda. Non è infatti possibile l'esistenza di un universo senza un atto di creazione.

Questo nostro universo è stato creato con tre dimensioni e se vogliamo assumere, per comodità matematica, che esistono altre dimensioni spaziali, questo potrebbere essere senz'altro vero per un altro universo. Nel presente universo fisico, una assunzione di tale tipo rimane quello che e - una finzione matematica.

Anche il tempo non è una quarta dimensione, pur essendo possibile rappresentare il tempo in questo modo. In realtà, il tempo è associato con il movimento dell'energia e della materia attraverso lo spazio. Il tempo è una convenzione per misurare movimento e non ha esistenza indipendente. La nostra misura del tempo si basa sulla rivoluzione assiale del pianeta terra e sull'orbita dello stesso intorno al sole. Senza energia e materia, lo spazio non potrebbe "contenere" tempo.

 

GRAVITA' ED INERZIA

Non è possibile distinguere in modo soggettivo l'accelerazione inerziale dall'accelerazione gravitazionale. Sembra perciò logico che questi due fenomeni siano conseguenze diverse di una causa comune.
 

Questa causa sembra essere una resistenza della materia al movimento relativo al campo di sfondo. Essendo configurata la materia come accumulo di una miriade di microscopici vortici (fotoni) in costante scambio fluido con questo campo, la materia presenta una certa resistenza al movimento attraverso il campo di sfondo.

 

La forza gravitazionale non è una attrazione, bensì un fenomeno di pressione. Ogni accumulo di materia attrae verso di se il campo di sfondo e nei pianeti e nelle stelle, questo "influsso" del campo verso la materia diventa di apprezzabile velocità. In questo modo si ha il fenomeno gravitazionale. Due corpi materiali vengono spinti l'uno verso l'altro. Sulla superficie di pianeti ed altri corpi astrali di certa grandezza, l'attrazione diventa abbastanza forte per dare il ben noto senso di "pesantezza". Piò grande l'accumulo di materia, piò "massa" possiede e questa massa e direttamente proporzionale al numero dei fotoni.

Ogni oggetto materiale, oltre ad essere soggetto al fenomeno gravitazionale in prossimità di grandi accumuli di massa, può sviluppare un movimento inerziale. L'accelerazione di un oggetto infatti causa la formazione di un vortice macroscopico nel campo di sfondo, che ha la tendenza di mantenere il movimento acquisito. Questo vortice inerziale è quasi permanente nello spazio "vuoto" ma nel campo d'azione gravitazionale di un accumulo di massa quale un pianeta, il vortice tende essere disfatto dal flusso piò forte verso il pianeta.
 

Il vortice inerziale si potrebbe immaginare simile al fenomeno che avviene quando un guscio d'uovo va sospeso in un getto d'acqua. Il guscio infatti, sospeso da due fili abbastanza fini, crea un vortice nel getto d'acqua e tende a mantenere la sua posizione in testa a quel vortice. Un altro esempio, sempre acquatico, è la facoltà delle trote di mantenere una posizione perfettamente stazionare nell'acqua che scorre ad alta velocità, probabilmente a causa di un vortice molto simile.

Altri pensatori mantengono che la gravità sia un fenomeno di pressione piò che di attrazione. Nieper(10) propone una teoria (perisolar cushion field theory) secondo la quale gli effetti gravitazionali sono dovuti ad una pressione inerente nel campo di sfondo spaziale, parzialmente attenuata in prossimità di grandi accumuli di massa.

Bearden lega il fenomeno della gravità all'electromagnetismo.(11)

 

MAGNETISMO

Propongo che il magnetismo sia associato con un movimento vorticale del campo di sfondo spaziale. Questo movimento può essere causato dallo spin di una particella o di una massa come per esempio un pianeta o una stella. Lo spin, trascinando una parte del campo di sfondo, da luogo al movimento vorticale. Si crea un doppio vortice (fig. 1) causando uno stress nel campo di sfondo.

 

Dipende dalla direzione del vortice la polarità magnetica causata da questo stress. Assumiamo per convenzione, che un vortice che gira nel senso antiorario causa un potenziale magnetico "N" e che il vortice con giro nel senso orario causa un potenziale magnetico "S".

Diventa così chiaro perché si attirano dei poli magnetici diversi e perchè invece dei poli identici si respingono.

Il vortice causa del potenziale magnetico può essere causato anche in una massa non ruotante, se la direzione di spin della maggior parte delle particelle atomiche si allinea in una direzione. Questo effetto conosciamo dalle calamite permanenti. Comunque anche in questo caso dobbiamo parlare di potenziali magnetici, non di campo magnetico.

La corrente elettrica indotta in un conduttore che "taglia le linee di campo magnetico", cioè che si muove nello spazio tra due diversi potenziali magnetici, è causata dal allineamento dello spin degli elettroni liberi nel conduttore.

Vice versa, una corrente elettrica in un conduttore forma un vortice magnetico attorno al conduttore.

Se il conduttore è configurato in forma di bobina, l'effetto magnetico diventa molto maggiore.

Per quanto riguarda i sistemi planetari ci viene detto che le orbita dei planeti dipendono esclusivamente da un equilibrio tra gravità e forza centrifugale. Questa spiegazione è poco convincente, anche perchè un equilibrio così configurato sarebbe per sua natura instabile.

E' più probabile che sia proprio la forza magnetica a determinare e mantenere la stabilità delle orbita molto esatte dei pianeti.

Al livello atomico, la forza nucleare forte che assicura la stabilità dell'atomo e che determina le orbita degli elettroni potrebbe essere questa stessa forza magnetica. La forza nucleare debole in analogia sarebbe la stessa forza della gravità.

 

UN UNICA CAUSA

Possiamo così ricondurre i fenomeni elettromagnetici e quelli gravitazionali ad un unica causa.

Le onde elettromagnetiche sarebbero un'agitazione del campo di sfondo, a forma d'onda la quale si estende in forma sferica e genera delle particelle al punto d'impatto.

Le forze di gravità ed inerzia sono riconducibili ad una resistenza della materia contro il movimento relativo al campo di sfondo.

Il magnetismo è conseguenza di uno stress ovvero una polarizzazione del campo di sfondo ad opera di un movimento in forma vorticale dello stesso medio del campo di sfondo spaziale.

L'elettricità in forma di corrente elettrica è un allineamento dello spin elettronico in un conduttore a causa di due diversi potenziali magnetici, trasformato in corrente attraverso il continuo movimento d'inversione del conduttore nel "campo magnetico".

Non vorrei chiamare questo l'inizio di una teoria unificata, ma qualcuno trovarlo una base valida per lo sviluppo di una teoria che spieghi meglio di quelle correnti i diversi fenomeni osservabili.

 

IL NOSTRO UNIVERSO E' TERMODINAMICO?

La teoria del "big bang" ci spiega che il nostro universo è il risultato di un'esplosione superpotente e che si sta espandendo sempre di più, sulla spinta originale di questa esplosione primordiale. Ci sono vari argomenti contro questa teoria, uno dei quali è che dovrebbere esistere delle irregolarità nella radiazione di sfondo dell'universo. Le recente scoperte del satellite americano COBE, il quale ha permesso di misurare delle irregolarità di questo genere calma uno di quei argomenti contrari al big bang, ma non riesce per questo a dare conferma alla teoria.

Secondo il mio pensiero, la teoria del big bang rimane una espressione del profondo disagio della scienza ufficiale che non può, pena la perdita di immagine, ammettere una qualche forza spirituale creativa nella formazione dell'universo.

Uno degli argomenti più importanti per l'esistenza di questo ipotetico big bang è il red shift, lo scostamento dello spettro verso il rosso ovvero verso le onde più lunghe, della luce delle stelle e delle galassie più distanti. Questo red shift però potrebbe dipendere da altre cause, come per esempio una graduale perdita di energia e conseguente allungamento dell'onda elettromagnetica che attraversa delle distanze notevoli. Moretti ed altri si sono espressi a favore di una reinterpretazione del red shift.(12)

Un altro argomento spesso citato a favore del big bang è la seconda legge della termodinamica. In poche parole, questa legge asserisce che un sistema chiuso, cioè senza scambio esterno, può evolvere solamente in direzione di una crescita dell'entropia del sistema, quindi il sistema visto come unità sarebbe soggetto ad un incremento di confusione e caos, mai ad una diminuzione di questi.

La teoria del big bang appunto presuppone, che l'energia di questa superesplosione all'origine dell'universo si vada via via disperdendo, dando luogo alla formazione, del tutto casuale ed incontrollata, di stelle e pianeti e, almeno su questo piantea, allo sviluppo di forme di vita a partire dalla materia, fino ad arrivare alla vita intelligente dell'uomo. Sembra una coincidenza tremenda.

Prima di tutto, sembra dubbioso che l'universo può essere descritto come un sistema chiuso, se assumiamo l'esistenza di uno sfondo dello spazio ad altissima densità energetica, in continuo scambio con l'universo materiale. Seike calcula questa densità energetica come

 

E = 8.8 x 10^8 V/cm.(13)


Wesley ha mostrato che in certe condizioni, order può essere creato dal caos. La tendenza statistica di sistemi stellari in direzione di una maggiore entropia è annullata dall'energia gravitazionale e radiativa entrando in uno scambio energetico con lo spazio circostante.(14)

Va a Baumgartner ed alle sue pubblicazioni "Energy Unlimited" e "Causes Newsletter"(15) il merito di aver raccolto e pubblicato le idee rivoluzionarie di Victor Schauberger, il quale vide nel movimento vorticale la forza creativa, costruttiva, neg-entropica della natura.

Questa forma di movimento, oltre a dare luogo al fenomeno magnetico come sopra descritto, è usato dalla natura stessa nella creazione della materia, nella formazione di sistemi stellari e nello sviluppo e la crescita di sistemi biologici. Possiamo farci un'idea delle forze inerenti in questo movimento creativo osservando la potenza concentrata in una tromba d'aria.

Al contrario, il movimento radiativo, il quale vediamo nelle esplosioni, nella radioattività, nel movimento centrifugale, è la parte destruttiva dell'eterno ciclo della natura.

La nostra tecnologia e le attuali coniscenze fisiche sono limitate quasi esclusivamente a questa seconda parte del ciclo naturale, tralasciando la fase creativa e costruttiva. Lo si osserva nella prevalenza di motori basati sul principio dello scoppio, nel uso di technologie radiative e nella pressochè completa assenza delle forme di movimento centripetale.

Non è necessario dire che questo stato delle cose limita severamente la nostra comprensione e le nostre possibilità tecnologiche. Il movimento centripetale ovvero vorticale disattende le leggi termodinamiche. Gli effetti di questo tipo di movimento sono temperatura diminuita, concentrazione aumentata e strutturazione della materia verso livelli più alti. D'altro canto il movimento radiativo o centrifugale determina una dispersione, con aumenti di temperatura e maggiore entropia.

Avendo la nostra tecnologia una così spiccata tendenza verso la parte destruttiva del ciclo naturale, non ci dobbiamo meravigliare degli effetti distruttivi che l'applicazione di tale tecnologia porta all'ambiente e a noi stessi.

Carnot, basando le leggi della termodinamica su osservazioni dei macchinari (prevalentemente a vapore) disponibili allora, sviluppò queste leggi come descrizione delle azioni e reazione osservabili in quei macchinari. Non aveva idea dell'altra metà del ciclo naturale, quella parte creativa che usa il movimento vorticale per fini costruttivi. Nessuno aveva inventato la tecnologia per usufruire di questo movimento.

Per nostra sfortuna, le leggi della termodinamica furono consacrate come dogma e diventarono parte imprescindibile della fisica, determinando perfino il palese rifiuto di ogni ufficio brevetti a prendere in considerazione invenzioni che "violarono" questi leggi.

 

E SE CI FOSSE DAVVERO LA CREAZIONE?

Come abbiamo prevenuto sul nascere lo sviluppo di ogni tecnologia basata sulla geometria del vortice, così siamo molto diffidenti verso qualsiasi teoria sulla nascita dell'universo che non sia in perfetto accordo con la termodinamica. In questo modo, per spiegare le origini dell'universo, ci siamo portati ad accettare delle vere idiozie come la teoria del big bang.
Il nostro è un universo di continua creazione. Propongo che sia il caso di prendere in seria considerazione il ciclo di creazione e distruzione come lo possiamo osservare ogni giorno. Una più completa descrizione di questo ciclo fu proposta dal filosofo Hubbard.(16) Egli descrive questo ciclo come - creazione, crescita, conservazione, degenerzaione e destruzione.
Questo ciclo è valido per l'intero universo così come per ogni sua parte. Lo stesso ciclo si può osservare negli organismi biologici. Il ciclo è continuo. I prodotti della destruzione danno luogo ad un nuovo inizio. Dal caos, il principio creativo ovvero la vita stessa, inizia il ciclo creativo, diminuendo l'entropia. Questa creazione matura, si mantiene, poi degenera per arrivare infine alla destruzione aumentando l'entropia fino a raggiungere un altra volta lo stato caotico.

Lo osserviamo più facilmente negli organismi biologici. Questi germinano o nascono, crescono fino allo stadio di un organismo maturo, dopodichè cominciano a degenerare invecchiando e alla fine sopraggiunge la morte. Non è così facile osservare questo stesso ciclo nei sistemi stellari, nelle galassie e nella vita dello stesso universo. Il principale ostacolo è la limitata durata della nostra vita. Pochi anni in confronto ai tempi cosmici che governano la formazione di stelle e galassie.

Josef Hasslberger
Roma
Maggio 1992


Riferimenti biografici:
 

  1. Moretti, Angelo. Possibility of Non-Zero Mass in Synchrotron Radiation. In "What Physics for the next century?" pg. 397 - Inediti No. 59, Società Editrice Andromeda, Bologna
  2. Marinov, Stefan. The interferometric 'coupled mirrors' experiment. In "Eppur si muove", pg. 104 - East West Publishers, Graz
  3. De Palma, Bruce. Magnetism as a Distortion of a Pre-Existent Primordial Energy Field and the Possibility of Extraction of Electrical Energy Directly from Space. In (the american) "raum&zeit", number 6, 1991 pg. 65
  4. Gunnufson, Craig. Neuere Neutrinomessungen aus der Sonne unterstuetzen eine neue Theorie. Lecture held at a congress on Gravity Field Energy in Toronto, Oct. 1981. In Nieper, "Revolution in Technik Medizin Gesellschaft", Illmer Verlag, Hannover
  5. Seike, Shinichi. Lecture held at Energy Symposium in Hannover, November 1980. In Nieper, Revolution in Technik Medizin Gesellschaft.
  6. Seike, Shinichi. op cit.
  7. Tewari, Paramahamsa. Detection of Stationary and Dynamic Space Substratum. In "What Physics for the next century?" pg. 184.
  8. Hoegl, Helmut. Die Energie des Raumes. In (the german) "raum&zeit", number 31, December/January 1987/1988.
  9. Oldano, Giovanni. Relazione al Congresso "Quale Fisica per il 2000?" In "What Physics for the next Century?", pg. 402.
  10. Nieper, Hans A. Zur Theorie der Schwerkraftwirkungen. In "Revolution in Technik Medizin Gesellschaft", pg. 46.
  11. Bearden, T. E. Maxwell's lost Unified Field Theory of Electromagnetics and Gravitation. In "New Energy Technology", pg. 25. Published by The Planetary Association for Clean Energy, Inc. Ottawa/Hull, Canada.
  12. Moretti, Angelo. A new interpretation of Cosmological Red Shift. In "What Physics for the next Century?", pg. 400.
  13. Seike, Shinichi. op cit.
  14. Wesley, J. P. Order out of Chaos. In "What Physics for the next Century?", pg. 345.
  15. Baumgartner, Walter P. and Jacobson, Rhetta. Vortexian Mechanics. In "Causes Newsletter", September 1988. Also (same authors) Implosion vs. Explosion. In "Causes Newsletter", February 1989.
  16. Hubbard, L. Ron. Creation and Destruction. In "Scientology 8-8008", pg. 97, published by The Publications Organization World Wide, Edinburgh, Scotland, 1967.

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